Moda sostenibile: 16 siti e app dove acquistarla

(*contiene affiliazioni)

Con l’autunno tornano la voglia di novità e i tipici rituali di passaggio come il cambio armadi, il decreto di nuovi propositi e la revisione di quelli vecchi.

Ogni passaggio stagionale funziona un po’ come il capodanno, o come il lunedì, si riparte con il bilancio di quanto è già stato fatto, con la pressione di fare di più e meglio e con l’energia sovversiva del cambiamento.

E’ un buon momento quindi per modificare le proprie abitudini e fare le cose di sempre in modo diverso partendo, per esempio, dal rinnovo del proprio armadio in chiave sostenibile!

All’inizio dell’anno ho deciso che avrei modificato il mio stile di vita e che avrei approfondito i principi della moda sostenibile, scelta che mi ha portato ad abbandonare il fast fashion e lo shopping compulsivo. Oggi posso dichiararmi pienamente soddisfatta.

Negli ultimi tre mesi non ho acquistato quasi nulla mentre ho imparato a indossare di più tutti i vestiti presenti nel mio armadio, a conoscere meglio i tessuti naturali senza stagione e a cercare gli indirizzi migliori dove fare shopping sostenibile.

Perciò il mio cambio armadio quest’anno è molto diverso perché lo affronto con nuove consapevolezze.  

1.    Inizio con il solito decluttering per eliminare dall’armadio tutto ciò che non metto più da un anno e che non è più nelle mie corde;

2.    Decido cosa fare dei capi di cui mi libero tra donazioni ad associazioni benefiche, vendita e riciclo.

3.    Stilo una lista di pezzi tra abiti e accessori che voglio avere nell’armadio perché mi servono, sono dei classici, sono indispensabili per risolvere gli outfit e, perché no, danno anche un tocco di tendenza;

4.    Li scelgo con cura per la qualità dei tessuti o per la loro provenienza e mi accerto che la filiera produttiva sia sostenibile.

Le domande che mi pongo prima di acquistare qualcosa per la nuova stagione saranno queste: che fine faranno gli abiti che escono dal mio armadio? In quanti e quali modi posso fare shopping sostenibile? Dove posso comprare abbigliamento sostenibile?

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Come fare shopping sostenibile

Se decidi di comprare nei negozi fisici leggi sempre le etichette e opta per le realtà artigianali e sartoriali, se hai deciso di comprare moda sostenibile on line in questo articolo troverai una mini guida sui 16 migliori siti e app di moda dove fare shopping sostenibile.

Non è esaustiva, volutamente. Sono moltissimi i siti dove oggi puoi fare shopping in modo sostenibile e alternativo, e sono in continuo aumento. Ho scelto di segnalare solo quelli che ho provato o che si differenziano per funzionalità, semplicità, fasce di prezzo ed eticità, in modo da avere proposte per tutti i gusti e le tasche.

Una precisazione, quando si parla di abbigliamento sostenibile ci si riferisce a un sistema produttivo che rispetta l’ambiente e i lavoratori, ma include anche il consumo consapevole e la riduzione degli sprechi tramite delle buone pratiche di riciclo, rigenerazione e riutilizzo. Non dobbiamo dimenticare che l’industria della moda è la seconda più inquinante del pianeta e quella che sfrutta di più i suoi lavoratori.

Non sono articoli sempre economici perché la sostenibilità ha un prezzo ancora alto in termini di lavorazione e produzione, perché i lavoratori che compongono la filiera vanno pagati equamente, perché dietro ai brand ci sono stilisti e artigiani che impiegano tempo e manualità per creare le collezioni, perché la qualità dei tessuti sostenibili e della confezione non è mai stata a buon prezzo.

Non lo è stata mai, almeno prima dell’avvento del fast fashion che ha cambiato tutto, compresa la percezione di ciò che indossiamo e di quanto possa realisticamente costare. Se indossiamo un abito del valore di una pizza con birra, chiediamoci come mai…

In questa mini guida troverai i 16 migliori siti e app di moda per fare shopping sostenibile tra marketplace che propongono brand che producono in modo sostenibile, e-commerce per acquistare abiti vintage e rigenerati e piattaforme per il noleggio di abiti e la compravendita di vestiti usati.

Sono 5 strade diverse ma tutte anti-spreco e anti-inquinamento, perfette per iniziare a fare shopping sostenibile nel rispetto della propria indole, delle proprie tasche e dei principi base della moda etica. Gesti nemmeno tanto piccoli, ma sicuramente più responsabili, per trasformare il mondo e renderlo un posto più accogliente in cui vivere.

1- Abbigliamento Vintage

Il vintage non è soltanto un modo di vestire, rispecchia di fatto anche un modo di essere e di guardare il mondo. La sua forza sta nel mixare in modo creativo e a volte sovversivo il presente con articoli iconici del passato che rappresentano una generazione e una precisa epoca. La prima a inventarlo e a dargli dignità ancora  prima che diventasse uno stile riconosciuto è stata Anna Piaggi, musa eccentrica di Karl Lagerfeld.

Dal momento che è diventato di grande tendenza – non solo tra le boomers nostalgiche ma anche tra le millennials – si trova ovunque e occorre un po’ di malizia per riconoscere quello autentico dal fake o dal semplice second hand. Sicuramente il prezzo, la qualità e il valore di irriproducibilità fanno la prima differenza.

Vintage è tutto ciò che è stato confezionato in modo sartoriale e con tessuti di qualità almeno venti anni fa. Un’altra indicazione la danno le etichette, i pezzi vintage sono composti da quella sartoriale che riporta ricamato il nome del sarto o della sartoria, e da un’altra più minimale con una breve indicazione sulla manutenzione.

Acquistare vestiti vintage on line è diventato più facile e anche sicuro quando vengono fornite le certificazioni e puoi fare buoni affari per aggiudicarti pezzi unici, iconici e autentici soprattutto nella categoria lusso.

BEYOND RETRO

Grandissimo e-commerce londinese con prezzi accessibili dove puoi filtrare in modo capillare abiti e accessori per tipologia, brand ed epoca di riferimento, dagli anni ’60 ai ’90. Ogni articolo viene fiutato, selezionato e salvato dalla discarica dai cool hunter e acquistato fino a sei mesi prima in base alla tendenza in arrivo.

ETSY

Raccoglie migliaia di venditori di oggetti, abiti e accessori artigianali, fatti a mano, rari, unici e personalizzati. La piattaforma è attenta alla sostenibilità sia nel valorizzare l’aspetto umano della produzione, sia nel compensare il 100% delle emissioni di carbonio derivanti dalle spedizioni e dagli imballaggi di ogni consegna. In home page nella categoria “vintage” puoi trovare articoli anche di abbigliamento venduti da privati o da società specializzate con prezzi che variano secondo la condizione, la rarità e il periodo storico.

MENAGE MODERN VINTAGE

Sito londinese che propone una sezione “Vintage” dove acquistare abiti e accessori da collezione, talvolta unici ma anche a prezzi accessibili, tutti datati rigorosamente prima del 2000.

SHRIMPTON COUTURE

Piattaforma di alta fascia per l’acquisto di pezzi vintage senza tempo che è diventata il riferimento degli amanti del vintage di tutto il mondo, di designer, celebrità e musei.

2 - Abbigliamento Second Hand

Per avvicinarci a questa forma di shopping sostenibile, che ha un trend in continua crescita, dobbiamo innanzitutto guardarlo con occhi nuovi e dimenticare i mercatini pulciosi della nostra adolescenza.

Oggi il second hand è un mercato molto appetibile per ogni target perché fa risparmiare soldi, li fa anche guadagnare, ed è un buon compromesso per chi vuole iniziare a fare qualcosa per il pianeta.  Soddisfa in pieno il concetto di economia circolare, perché abiti e accessori circolano più a lungo anziché finire nella discarica dopo breve vita, con il conseguente impatto ambientale causato dallo smaltimento. Basti pensare che oggi indossiamo i nostri abiti il 40% in meno rispetto a dieci anni fa.

VESTIAIRE COLLECTIVE

Sito e app per la vendita e l’acquisto di abiti e accessori usati di lusso controllati e certificati. Sono possibili diversi filtri di ricerca, tra cui la condizione del capo e gli sconti disponibili. Propone un interessante decalogo per vendere i propri articoli nel modo migliore e un manifesto per la sostenibilità con diversi impegni e iniziative. Sono certificati B Corp per le condizioni di lavoro offerte al proprio team e per l’impronta ambientale.

REBELLE

Sito e app specializzati nella compravendita di abiti di seconda mano firmati e di lusso sottoposti ad autenticazione con due valori aggiunti: non accetta capi fast fashion e propone un servizio di concierge a 15 euro per chi vuole demandare a loro l’intero processo di vendita, dalle fotografie dei capi al rapporto con il cliente. Ha un’ottima ricerca di capi filtrati per budget, si parte da quello inferiore ai 300 euro.

HUMANA VINTAGE

Network inizialmente costituito da una serie di negozi fisici dislocati in Europa, a cui fa capo un’organizzazione umanitaria, che ora è anche un e-commerce. Si possono trovare vestiti vintage e di seconda mano a prezzi molto competitivi il cui ricavato sostiene diversi progetti sociali e ambientali.

3 - Abbigliamento rigenerato

Il refashion è l’altra affascinante alternativa di shopping sostenibile che sintetizza in modo creativo tutte le strade precedenti. Nel riutilizzo e nella rigenerazione della materia prima già esistente si dà nuova vita e nuova personalità al second hand, al vintage e ai capi che ingombrano l’armadio perché non si indossano più.

MUST HAD

Piattaforma italiana nata nel 2021 che già nel nome dichiara esplicitamente la propria mission e rilancia in ottica sostenibile, e in contro tendenza rispetto ai tempi che viviamo, l’antica arte del riciclo e del recupero.

Declinando il concetto aggressivo e tanto abusato nel mondo della moda di “must have” in “must had”, la giovane start up torinese sposta l’attenzione dall’acquisto a tutti costi alla rivalutazione di ciò che già esiste e che si possiede, trasformando così il problema dei rifiuti tessili in opportunità molto cool.

Sul sito sono proposti capi di abbigliamento e accessori unici molto stilosi, spesso in edizione limitata, tutti provenienti da scarti industriali, capi usati e scorte invendute disegnati e ricreati da stilisti e brand artigianali specializzati nelle magie dell’upcycling, che trovano nella piattaforma la vetrina digitale per esporre le loro opere e raccontarne il processo di creazione.

Si trova un preciso carattere in ognuna delle collezioni rivolte a donne, uomini e anche agli amici pet, attraverso le quali ogni stilista esprime la sua cifra stilistica con una percentuale di materiali recuperati compresa tra il 70% e il 100%. E’ possibile filtrare le ricerche per brand, categoria di prodotto e fascia di prezzo.

Molti pezzi seguono il modello produttivo del “pre-ordine”, cioè vengono realizzati solo una volta richiesti in modo da evitare la produzione di grandi lotti e quindi di grandi rifiuti.

RIFO-LAB

Anche questa piattaforma esprime già nel nome, che riprende un’inflessione toscana, il proprio impegno verso il pianeta attraverso il recupero dell’antico metodo che i “cenciaioli” usavano per rigenerare i vecchi indumenti per produrre nuovo filato. Propone una linea di abbigliamento e accessori per uomo, donna e per la casa a Km 0, tutti prodotti e lavorati nel distretto tessile di Prato, suddivisi per tipologia di fibra: dal cashmere alla lana, dal jeans alla seta e al cotone.

Puoi partecipare in modo collaborativo all’economia circolare riciclando i tuoi vecchi jeans nei punti di raccolta da loro segnalati, oppure puoi inviargli direttamente i capi in lana e cashmere infeltriti, scuciti o rotti, purchè dotati ancora di etichetta integra, e ricevere in cambio un buono sconto da utilizzare sul sito.

4 - Abbigliamento a noleggio

Il fenomeno del fashion renting è tornato alla ribalta anche in Italia e dopo la pandemia è pure molto cool, la cosa non stupisce perché la tendenza più sostenibile è proprio quella della condivisione e del non-possesso, come già si è visto per i mezzi di trasporto come auto, scooter e biciclette.

Si sono moltiplicati i siti che offrono il servizio di affitto di abiti e accessori non soltanto per le cerimonie e gli eventi speciali ma anche per l’uso quotidiano. I capi lussuosi, firmati e low cost vengono spediti a casa perfettamente controllati e sanificati, includono la stiratura e la lavanderia, puoi provarli prima di confermare il noleggio, richiedere modifiche sartoriali personalizzate e i consigli di una stylist.

Una scelta green che fa risparmiare i clienti e consente di ottimizzare le rimanenze e l’invenduto dei negozi.

DRESSYOUCAN

Piattaforma italiana che propone il noleggio di capi e attrezzature anche sportivi come il golf, la subacquea e lo sci. Un’idea originale e molto azzeccata, visto le complicazioni sempre più frequenti all’interno degli aeroporti, sono le card che  permettono di viaggiare senza valigia, si scelgono tre prodotti che verranno recapitati direttamente in hotel o in barca quando arrivi a destinazione.

DREXCODE

Altra piattaforma italiana dove puoi filtrare le proposte in base all’occasione che ti interessa. Trovi una selezione di abiti, accessori e gioielli di collezioni correnti di brand ricercati. Una volta finito il noleggio, se non puoi più fare a meno del capo affittato puoi decidere di acquistarlo a un prezzo accessibile.

OUTFLIX ITALIA

App di crowdfashion a metà strada tra un social network e un marketplace che consente di condividere il proprio armadio di qualità e guadagnare dal noleggio degli abiti. Gli abiti accettati dallo staff vengono conservati in un magazzino ma rimangono di proprietà ed è la piattaforma che si occupa di tutto: controllo, sanificazione e spedizione. Ogni capo può essere noleggiato a un prezzo fisso di 75 euro e utilizzando l’algoritmo è possibile filtrare i risultati di ricerca compatibili con le proprie misure per trovare l’abito perfetto.

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5 - Abbigliamento sostenibile

Questa è la strada che entra nel cuore del concetto di sostenibilità perché i prodotti sono realizzati ex novo, ma è anche quella che genera più confusione e ambiguità. Ogni capo va tenuto sotto controllo lungo tutto il suo ciclo di vita dalla concezione alla produzione, fino ad arrivare alla vendita e alla distribuzione.

Significa che i brand producono capi utilizzando tessuti e metodi di lavorazione a basso impatto ambientale e sociale, e lo fanno nel modo più trasparente e tracciabile possibile. Partendo dal presupposto che non esiste la moda a impatto zero, si può cercare di acquistare prodotti migliori di altri perché realizzati secondo precise specifiche di produzione.

I principi della moda sostenibile sono sostanzialmente questi: utilizza fibre ecologiche facilmente riciclabili, è etica e cruelty free, dispone di precise certificazioni tessili presenti nelle etichette, rispetta l’ambiente, il lavoratore e il consumatore, evita l’utilizzo di sostanze tossiche e cerca tecnologie per ridurre i consumi e l’emissione di Co2.

Non sempre trovi insieme in un unico prodotto tutti questi valori, spesso infatti sentirai definizioni diverse anche se simili come moda etica, vegana, responsabile, ecologica. Le certificazioni sono davvero l’unico modo, al momento, che attesta l’effettiva sostenibilità degli articoli acquistati e quale principio è stato valorizzato rispetto ad altri.

ECOFASHION

Portale web e app che offre un motore di ricerca di brand garantiti dalla supervisione di Vesti la Natura, associazione impegnata nella divulgazione dei principi della moda sostenibile. Con i filtri di ricerca puoi selezionare direttamente le certificazioni che ti interessano e le diverse tipologie tra moda vegana, biologica, circolare e solidale.

ALGONATURAL

Brand etico-sostenibile specializzato dal 2015 nell’abbigliamento biologico in fibre ecologiche come il cotone, la canapa, la lana, la seta e il lyocell.

L’azienda è molto attenta ai fornitori e alla trasparenza di tutto quello che accade lungo la filiera produttiva, dispone di diverse certificazioni relative alla tutela dell’ambiente, dei lavoratori e degli animali. Una tra tutte la GOTS, che certifica i prodotti tessili come biologici.

Gli articoli del brand si trovano in diversi punti vendita dislocati nel centro Nord e sul loro e-commerce che propone abbigliamento e biancheria intima per donna, uomo e bambino, ma anche biancheria per la casa con una buona scelta di piumoni e topper.

STAIY

E-commerce nato da una giovane start up di ragazzi italiani che raggruppa brand rigorosamente selezionati in base alle certificazioni ottenute con collezioni per donna, uomo e genderless che mirano a sfatare il preconcetto che la moda sostenibile non possa essere curata nei dettagli e ricca di stile.

CONSCYOU

E-commerce italiano di abbigliamento esclusivamente femminile prodotto da brand europei selezionati oltre che in ottica sostenibile anche secondo requisiti di accessibilità economica. I capi proposti non superano i 250 euro.

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Simona Brancati Green Lifestyle Blogger

Sono Simona Brancati, classe 1968, sono stata trainer di yoga e pilates, ex giornalista e ora blogger per scelta. Mi rivolgo alle donne over-anta e scrivo di lifestyle e sostenibilità. Approfondisco temi sul benessere psico-fisico, la moda e i viaggi in ottica sostenibile, e su tutto quello che può rendere migliori noi stesse e il pianeta in cui viviamo.

https://www.simonabrancati.com/
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