Shopping sostenibile: come farlo comprando vestiti usati e vintage

Erano gli anni Ottanta quando mi capitava spesso di accompagnare le amiche in qualche mercatino dell’usato. Il mio ruolo era principalmente quello di consigliera, raramente mi interessava comprare qualcosa perché a differenza di oggi la moda aveva un ruolo marginale nei miei interessi, inoltre, nei miei ricordi questi negozi di vestiti usati erano poco appetibili e un po’ cheap.

Da allora ci sono tornata sporadicamente per vendere libri e qualche vestito semi nuovo, ma nel corso di questi ultimi anni le cose sono cambiate e oggi comprare vestiti usati oltre a essere molto di tendenza è considerato un comportamento virtuoso per mettere in pratica l’economia circolare che riduce gli sprechi e salvaguarda l’ambiente secondo il principio “indossa di più e acquista di meno”.

Da quando ho iniziato ad abbandonare la moda fast fashion ho approcciato modi diversi e alternativi di fare shopping sostenibile e più consapevole, uno di questi è comprare vestiti usati e vintage, definiti romanticamente anche pre-loved perché sono già stati posseduti e amati da qualcun altro. Ho scoperto un mondo diverso da come lo immaginavo e ricco di possibilità, a poco a poco sta diventando una pratica abituale per soddisfare in un colpo solo sia l’aspetto emozionale dello shopping sia l’attenzione verso l’impatto ambientale legato al consumo.

Il mercato dell’abbigliamento second hand e vintage, quest’ultimo meno economico del primo perché pesca i pezzi esclusivi da un passato che risale almeno a vent’anni fa, ha avuto una vera e propria impennata negli ultimi due anni di pandemia e la richiesta è in forte crescita anche in Italia.

Insomma, comprare vestiti usati è il nuovo trend che esce dal business di nicchia e abbraccia motivazioni diverse. Ovvio che una buona fetta di questo pubblico sia spinta dalla crisi economica che si è abbattuta su molte famiglie costringendole a una maggior attenzione verso la spesa domestica, ma ci sono anche quelli a cui i domiciliari forzati dei vari lock down hanno fornito l’occasione giusta per rivedere le proprie abitudini e ampliare le proprie conoscenze.

Guardando con altri occhi il pianeta tranquillo e spopolato dalla presenza umana, molti di noi hanno preso contatto con la propria sensibilità green (io sono tra questi). Questa nuova abitudine sociale che si stima porterà un giro di affari di oltre 50 miliardi nel 2023 è confermata dalle app e dai siti legati alla compravendita di accessori e vestiti di seconda mano che stanno aumentando in rete.

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Anche i brand di lusso hanno iniziato a cavalcare il vintage da un lato per assecondare la richiesta del mercato, dall’altro per valorizzare il proprio passato e la propria identità attraverso il recupero sul mercato di pezzi iconici magari fuori produzione. E’ il caso ad esempio di Gucci, che ha deciso di collaborare con un sito specializzato nell’acquisto di borse lussuose di seconda mano, o di Louis Vuitton che ha sdoganato le sue vintage all’interno di gruppi social e siti selezionati e super certificati.

Se vuoi approfondire l’argomento per gli acquisti on line qui trovi i 16 migliori indirizzi di siti e app di moda dove fare shopping sostenibile ora preferisco approfondire l’approccio di acquisto nei negozi fisici specializzati in vestiti usati e vintage, perché al di là dell’affare e della buona occasione fare shopping sostenibile in presenza resta sempre un’esperienza di grande valore ed emozione, a maggior ragione se ci confrontiamo con articoli che provengono da un passato nostalgico tutto da esplorare e fantasticare.

Per comprare usato e vintage bisogna sapere come muoversi e impratichirsi, così da rendere questo tipo di shopping sostenibile una pratica abituale, scongiurando la minaccia di abbandonarlo troppo presto perché non lo abbiamo capito o non ci ha soddisfatto.

Ecco alcuni consigli per farlo in modo romantico, divertente, pratico ed efficace per risparmiare, rispettare l’ambiente e vestirti con stile.


1.Coltiva la pazienza e lo spirito di ricerca

Ti è capitato negli ultimi anni di avere difficoltà a trovare in giro un capo che ti rispecchi davvero e sul lungo tempo? Come se nell’abbondanza di proposte e tendenze veloci e mutevoli, e anche omologate, si faccia più fatica a trovare il proprio stile ma anche a cambiarlo?

Nei negozi di vestiti usati e vintage dove il tempo si è congelato la moda torna a essere lenta, lo shopping riprende i suoi rituali e i vestiti si riappropriano di valori e simboli. Qui hai l’opportunità di scoprire o ritrovare aspetti di te, la libertà di recuperare grandi classici oppure di osare nuovi abbinamenti e creare il tuo stile senza etichette.

Per fare ottimi acquisti devi prenderti del tempo e pianificare la sessione di shopping come fosse una pratica di self-care, un momento liberatorio e di piacere in cui affermare la tua identità attraverso la scelta consapevole di uno stile, qualunque esso sia, che non è indotto dall’esterno ma sgorga direttamente da te.

Devi avere la pazienza di un rabdomante, affinare i sensi e abbandonare la tua tradizionale bussola. Non è come entrare in un negozio fast fashion dove tutto è già pronto, abbinato e ordinato con un vasto assortimento di colori, taglie e forme. Qui si va a caccia di tesori nascosti e outfit creativi e unici, le taglie contano poco perché non sempre sono realistiche e poi è difficile trovare due pezzi uguali e con varianti di colore, per questo è d’obbligo provare tutto e uscire di casa con abiti comodi che togli e metti facilmente per non stufarti al secondo o terzo indosso.

2. Preparati

Sia che appartieni al gruppo che fa acquisti sulla spinta emotiva, “lo vedo, mi piace e lo compro”, sia che compri in modo ponderato, “penso, lo confronto e decido”, il consiglio è quello di partire dal tuo armadio.

Nei negozi di vestiti usati e vintage evita di entrare senza un’idea o un “bisogno” precisi, per non rischiare di mettere in atto quella frenesia selvaggia e sprecona tipica del fast fashion e uscire dalla logica del risparmio e della consapevolezza tipici dello shopping sostenibile. Puoi anche abbandonarti all’improvvisazione ma cerca di acquistare qualcosa che sai come abbinare, e anche in questo il consiglio è sempre lo stesso: devi conoscere il tuo armadio.

Apri l’armadio e fai l’inventario di quello che hai e di come lo abbini (per approfondire l’argomento leggi l’articolo qui), liberati delle cose che non metti o non ti piacciono più ed esplora cosa potrebbe servirti per rifinire un outfit o attualizzare un certo capo, oppure pensa a cosa ti piacerebbe avere che non hai mai avuto e che può farti sentire speciale.

Una volta che conosci bene il tuo armadio e che è sufficientemente organizzato fai un elenco dei nuovi pezzi che vuoi introdurre che devono soddisfare i requisiti di utilità, usabilità, qualità e, perché no, anche unicità oppure originalità.

Potresti aver bisogno di un soprabito o di un certo tipo di giacca, ma se vuoi andare per gradi e iniziare con qualcosa di meno impegnativo buttati sugli accessori che sono i pezzi forti del vintage come scarpe, borse, gioielli, foulard e occhiali.

Se ti senti indecisa su come e cosa abbinare, o sei in cerca di un nuovo stile, ti consiglio di dare un’occhiata a Pinterest che è un ottimo canale dove trovare ispirazione, segui la mia pagina ed esplora la bacheca “abbigliamento” dove troverai archiviate molte idee suddivise per tema su come abbinare i colori o un certo tipo di accessori e capi.

Se nella tua “lista della spesa” hai deciso invece di inserire qualcosa di davvero unico e vintage come vestiti o accessori ispirati alle tendenze e agli stili del passato, sappi che sei in buona compagnia e che è nato un vero e proprio movimento di fans nostalgici del passato che ha trovato in Instagram un’ottima fonte di ispirazione, fashionmagazinesarchives è un consigliatissimo archivio della moda vintage. Continua a seguirmi perché anche su questo argomento scriverò prossimamente un articolo ad hoc.

3. Scegli

Ora hai tutte le carte in mano per esplorare la mappa dei negozi di vestiti usati e vintage della tua città. All’inizio scegli quelli più piccoli per farti le ossa, devi imparare a orientarti in uno spazio organizzato diversamente, dove gli articoli sono esposti in un modo che spesso non ha nulla a che vedere con il minimalismo, il marketing e l’ordine concettuale a cui siamo abituate, bensì segue un fil rouge fatto di storia e storie e di associazioni tutte da scoprire.

Qui l’esperienza è sensoriale. Inizia a osservare e a scegliere secondo le forme e i colori ma soprattutto considera i tessuti, recupera l’importanza del tatto e la percezione che gli abiti hanno sulla pelle e nell’indosso.

Nell’era del sintetico opta per i tessuti naturali e sostenibili, cerca le etichette per conoscere la composizione degli abiti e la corretta manutenzione per trattarli bene e farli durare di più.

Il valore aggiunto di comprare vestiti usati e vintage è la possibilità di avere articoli di un passato anche non troppo lontano caratterizzato da una maggiore qualità dei tessuti e della confezione, è qui che puoi fare ottimi affari. Quindi, è bandito l’acquisto di marchi fast fashion, anche se costano pochissimo.

Un'altra valutazione è questa: sarà difficile – ma non impossibile - che tu possa trovare articoli perfetti e precisi nell’indosso, quindi considera la possibilità di ricorrere alle magie della sarta e del calzolaio per sistemarli e modificarli, ovviamente se il prezzo d’acquisto è conveniente e consente questa ulteriore spesa.

Io ho comprato di recente un paio di stivaletti con mezzo tacco di Prada, non vintage ma comunque di parecchi anni fa e in ottimo stato, li ho pagati 70 euro compreso il costo del rifacimento dei tacchi e della risuolatura (seguimi su Instagram per vedere foto ed esperienze).

4. Diffondi il verbo

Nel mondo delle celebrità sono in molte le donne che hanno sdoganato l’acquisto di abiti second hand diventando quasi delle influencer dell’usato, offrendo così un ottimo esempio non solo di responsabilità etico-sociale ma anche di grande stile in fatto di outfit.

E poco importa che si possa pensare maliziosamente a un modo per far parlare di sé o all’ennesima moda del momento, il fatto che si faccia è comunque sostenibile e fa bene all’ambiente (e non solo). Tra queste ci sono Julia Roberts, Jennifer Lopez, l’anticonformista Helen Mirren e persino Kate Middleton e famiglia, per citarne solo qualcuna.

Cerca di superare l’idea che comprare vestiti usati e vintage sia da sfigate o poco igienico (anche quelli comprati nuovi andrebbero lavati se si segue il principio del “chi l’avrà indossato”) e se decidi di approcciare questa pratica anche solo timidamente fallo sapere e sii fiera.

Ricorda, mai come in questo periodo le scelte responsabili e consapevoli hanno un incredibile effetto emulativo e contagioso, per una sola persona che vorrà replicare la tua esperienza saranno immensi i benefici per tutto il pianeta.  

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Simona Brancati Green Lifestyle Blogger

Sono Simona Brancati, classe 1968, sono stata trainer di yoga e pilates, ex giornalista e ora blogger per scelta. Mi rivolgo alle donne over-anta e scrivo di lifestyle e sostenibilità. Approfondisco temi sul benessere psico-fisico, la moda e i viaggi in ottica sostenibile, e su tutto quello che può rendere migliori noi stesse e il pianeta in cui viviamo.

https://www.simonabrancati.com/
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